La Cà Nova
Barbaresco (Cuneo)
14,5
70.000
Biologica
La Cà Nova, come azienda agricola, risale alla fine dell’Ottocento ma la vocazione alla vinificazione delle proprie uve arriva soltanto nel secondo dopoguerra. In quegli anni, come la maggior parte delle aziende, la produzione era destinata prevalentemente al consumo personale e vendita in damigiana. Il 1971 rappresenta l’anno del primo imbottigliamento con l’adozione dell’attuale etichetta, mentre il 1995 è l’anno in cui l’azienda prende la forma che conosciamo, infatti videro la luce il Barbaresco Montestefano e il Barbaresco Montefico.
L’azienda oggi consta di 14,50 ettari, di cui 11 ha a Nebbiolo (questi vigneti appartengono alle MGA di Ovello, Montestefano e Montefico), tra i 230 e i 270 metri sul livello del mare, è gestita da Marco Rocca e il fratello Ivano, aiutati dal padre Pietro lo zio Giulio.
I terreni sui cui l’azienda ha messo a dimora i propri vigneti appartengono a formazioni geologiche note come Marne di Sant’Agata Fossili, che consistono in sedimenti fini, limosi e argillosi derivanti da insediamenti marini regolari durante l’età Tortoniana (10-7 Milioni di anni fa).
I terreni sui cui l’azienda ha messo a dimora i propri vigneti appartengono a formazioni geologiche note come Marne di Sant’Agata Fossili, che consistono in sedimenti fini, limosi e argillosi derivanti da insediamenti marini regolari durante l’età Tortoniana (10-7 Milioni di anni fa).
I vigneti sono lavorati seguendo i principi della viticoltura sostenibile: senza l’uso di diserbanti e prodotti farmaceutici, solo rame e zolfo, inoltre per mantenere il terreno vivo e attivo si utilizzano “concimi verdi” seminando ogni due anni essenze erbacee e floreali tra le interfila.
In cantina le uve vengono fatte fermentare in serbatoi di acciaio inox con lieviti indigeni, attraverso il pied de cuvèe. La fermentazione malolattica inizia spontaneamente dopo la fermentazione alcolica, in alcune annate può capitare che si sviluppi in primavera, ben dopo che il vino è stato travasato in tini di rovere. I tempi di macerazione variano a seconda dell’annata e della qualità delle bucce, ma in generale si aggira intorno alle 2-3 settimane per il Barbaresco regolare e alle 4-5 settimane per Montefico e Montestefano.
In cantina le uve vengono fatte fermentare in serbatoi di acciaio inox con lieviti indigeni, attraverso il pied de cuvèe. La fermentazione malolattica inizia spontaneamente dopo la fermentazione alcolica, in alcune annate può capitare che si sviluppi in primavera, ben dopo che il vino è stato travasato in tini di rovere. I tempi di macerazione variano a seconda dell’annata e della qualità delle bucce, ma in generale si aggira intorno alle 2-3 settimane per il Barbaresco regolare e alle 4-5 settimane per Montefico e Montestefano.
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